Le origini dell’olio d’oliva sono molto datate, le prime testimonianze di cui si ha traccia dell’utilizzo dell’olio risalgono al 3000 a.C., in Palestina e Siria .
Con gli scavi di Ebla, in Siria settentrionale, hanno consentito di ritrovare la più antica documentazione sulla coltivazione dell’olivo e produzione di olio, infatti su alcune tavolette si fa riferimento a terreni appartenenti al re ed ai funzionari del palazzo reale coltivati a cereali e olivo.
Nel regno di Ebla la coltura divenne tanto importante da usarla come merce di scambio per acquistare altri beni.
L’olio di oliva era usato per la pelle come lenitivo, per illuminare le notti con lampade ad olio e assunto come medicinale soprattutto con quello prodotto da olive verdi.
Nel 2500 a.C. il sovrano babilonese Hammurabi con le stele ritrovate dava le prime regole al commercio dell’olio, divenuto importante merce di scambio grazie alla conservazione in giare di terracotta, veniva barattato con altra merce pregiata e trasportata su navi grazie alla navigazione dei fenici.
I greci in seguito intorno al 700 a.C, portarono la coltura in altre zone del mediterraneo con le conquiste, arriva l’olivo nelle terre della Magna Grecia, quindi costa Pugliese, Calabria orientale e Sicilia sud Orientale.
In seguito alla diffusione i Romani fecero loro questa coltura, infatti ne consumavano grandi quantità in cucina ,per l’igiene del corpo, come crema alle terme ,mentre con l’olio più pesante si illuminavano le case.
Grazie alla loro tecnica nella spremitura delle olive, ai romani è dovuta una prima classificazione merceologica dell’olio: L’oleum Omphacium, l’oleum Viride e l’oleum Acerbum in ordine di pregiatezza dal più pregiato a quello usato per le lampade.
L’oleum Viride il più utilizzato in gastronomia era suddiviso ancora in altre classi in base al loro utilizzo come L’oleum Flos, paragonabile al nostro extra vergine di prima spremitura.
l’oleoum Omphacium, veniva prodotto da olive verdi di settembre, date la basse rese, veniva conservato per le offerte religiose e per la produzione di profumi, in passato sostituiva la base alcolica dei profumi attuali.
Ad ogni modo l’olio era molto presente in ogni pietanza dell’impero, usato sia per friggere, per condire carne e pesce ,verdure e legumi.
La caduta dell’impero Romano ha rallentato la crescita della coltura che è rimasta confinata solo in alcuni territori del vecchio impero e bisognerà attendere il medioevo per una ripresa della coltura.